Riaperta la chiesa ‘di montagna’

SANTA MARIA DI LIGNANO. L'edificio sacro, insieme alla canonica, furono danneggiate dal sisma del '97. Un'eremita dimorerà nella canonica

La piccola frazione montana di Santa Maria di Lignano si è riunita in festa lo scorso 24 settembre per partecipare alla cerimonia di riapertura della locale chiesa collegata ad un’ampia canonica: l’una e l’altra danneggiate dal sisma del ’97 e ripristinate con lavori attuati fino alla tarda estate del corrente anno. La chiesa non vanta antiche origini ma suscita ugualmente un impulso di ammirazione. Con il suo campanile costituisce l’epicentro di questa frazione, priva di un vero agglomerato, frazione che si va ripopolando. Nell’interno della chiesa a navata unica si lascia notare il soffitto a volta stellato. Il semplice arredo è stato nobilitato da un ambone e da un crocefisso in legno donati per l’occasione dalle suore svedesi. La montagna ha recuperato un’altra chiesa anche grazie a notevoli finanziamenti messi a disposizione dalla diocesi. La messa vespertina è stata concelebrata dal vescovo mons. Sergio Goretti, dal parroco di Costa Trex e Santa Maria di Lignano padre Giuseppe Egizio – rogazionista affiancato dai confratelli Riccardo Pignatelli e Francesco Spagnolo – dal responsabile della parrocchia di San Rufino in Assisi don Cesare Provenzi, dal diacono Elio Mancinelli. Con la sua chitarra Stefano Baiocco ha accompagnato la sacra funzione. Durante l’omelia il Vescovo si è premurato di esprimere un elogio alle genti della montagna che, pur disperse, mantengono un legame con i luoghi di culto. Il citato parroco padre Giuseppe ha esternato dal canto suo il desiderio di una comunità unita nella solidarietà mentre l’assessore Claudio Ricci, accompagnato dal consigliere Franco Brunozzi, ha ricordato come l’amministrazione di Assisi abbia fatto il possibile per riqualificare anche i luoghi meno conosciuti. Terminata la messa, il corteo processionale ha raggiunto il piccolo cimitero ristrutturato con fondi comunali. Dall’alto della chiesina, il vescovo mons. Goretti ha dispensato la benedizione suggerendo che le varie famiglie parrocchiali della montagna si riuniscano di volta in volta in una stessa struttura per comunicare, pregare e meditare. Al ritorno i convenuti sono stati accolti davanti alla chiesa dalle note di una banda musicale costituita da giovani romani richiamati da Pietro Gori che, pur vivendo da anni nella capitale con la sua famiglia, è rimasto legato alla sua terra d’origine. Merita inoltre menzione la notizia comunicataci dal parroco padre Giuseppe: la canonica attigua al santuario della Madonna dei Tre Fossi da venerdì 30 settembre è stata affidata ad un sacerdote rogazionista che intende percorrere una esperienza eremitica.

AUTORE: Francesco Frascarelli