Per Gihan Kamel la ricerca supera i conflitti. E dice alle donne: non demordete!

Al mondo ci sono donne e uomini di scienza e donne e uomini di fede che costruiscono la pace: non sono in conflitto tra loro, ammettono che la scienza è ragione e che la fede è rivelazione, ammettono entrambe le spiegazioni – filosofiche o metafisiche – riguardo allo studio dell’universo. Quindi scienza e fede possono andare d’accordo e possono essere complementari grazie alle scoperte dell’umanità e alle domande che si pone, e al continuo rinnovamento dell’essere umano, dove la fede tocca la nostra condizione profonda e la scienza indaga sulle cause.

Gihan Kamel, fisica egiziana ospite
al Festival di scienza e filosofia a Foligno

Ma una persona di scienza e credente, come vive la sua identità? Risponde Gihan Kamel, fisica di nazionalità egiziana, nota come esperta di raggi infrarossi nel progetto relativo alla luce di sincrotrone per la scienza sperimentale e le sue applicazioni in Medio Oriente. Ha partecipato a Foligno alla Festa di scienza e filosofia.

“Ho voluto tenere separate le due cose – dice. – Penso che tutti lo dovrebbero fare, sia la scienza che la fede hanno una loro identità, che appartiene a ogni singolo individuo. La scienza supera le credenze e non conosce differenze e divisioni: unisce e porta a una meta comune, a vantaggio di tutta la società”.

Lei è l’unica donna ricercatrice dello staff scientifico di Sesame (Synchrotron-light for Experimental Science and Applications in the Middle East). Di che cosa si tratta, qual è il suo campo?

“Si tratta del primo e potentissimo acceleratore di particelle che viaggiano prossime alla velocità della luce, costrette da un campo magnetico. Ciò ha aperto la strada a nuove applicazioni in molti settori diversi, tra cui l’archeologia, la biologia, la chimica, la fisica e la medicina. Il mio campo si chiama biofisica, a cavallo fra la fisica e la medicina”.

Quando ha deciso di diventare una scienziata?

“Quando ho finito il college, ho scelto di iscrivermi all’università e intraprendere questa strada. Mi sono sempre piaciute le materie scientifiche, ero portata fin da piccola sia per la matematica che per la fisica. Non è stato facile, perché ero l’unica donna in un ambiente prevalentemente maschile. C’era chi mi domandava che ci facessi lì, in quel corso. Ho dovuto lavorare duro, ‘dimostrare’ più degli altri colleghi uomini, ma alla fine ci sono riuscita. Sono voluta andare avanti dritta per la mia strada con convinzione e determinazione”.

Lei è un esempio per le donne del suo Paese, anzi per tutte le donne…

“Voglio dire a tutte le donne di non tacere! Parlate, portate pazienza, studiate. Anche se è difficile e dovete dimostrare sempre di più, non arrendetevi. Portate avanti le vostre idee! Io ho avuto la fortuna di poter studiare, andare anche a specializzarmi all’estero, proprio in Italia, ma sono fiduciosa, le porte per le donne si apriranno. Dovete avere passione, persistenza, combattete contro i pregiudizi, non abbiate paura. Io non mi sono tirata indietro perché anche un piccolo passo aiuta altre donne”.

La scienza unisce i popoli

Nei convegni in giro per il mondo, Gihan Kamel tiene a sottolineare l’importanza di come la scienza unisca i popoli facendo appunto l’esempio di Sesame, realizzato in collaborazione tra Autorità nazionale palestinese, Israele, Cipro, Egitto, Iran, Giordania, Pakistan, Turchia e Italia. Alcuni di questi Paesi sono in conflitto tra loro, ma lei ama pensare che questo potente raggio di luce sia di speranza e di pace. Là non ci sono distinzioni religiose. Così si apre un futuro per le prossime generazioni, sia per le giovani donne che per i giovani uomini di tutto il mondo e di qualsiasi credo.

Emanuela Marotta

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