Rifiuti. Con la chiusura della discarica di Borgo Giglione la zona del perugino è in difficoltà

In Umbria, secondo gli ultimi dati, è in calo la quantità di rifiuti. Crescono però le difficoltà per smaltire quelli che non possono essere riciclati. Le discariche della nostra regione non sono più in grado di accoglierli tutti e siamo costretti ad “esportarli” a caro prezzo anche in altre regioni.

Risultati della raccolta differenziata dei rifiuti

L’assessore regionale all’ambiente, Fernanda Cecchini, nei mesi scorsi aveva promesso che, grazie “all’incremento della quantità e della qualità della raccolta differenziata” l’ Umbria conta di centrare “l’obiettivo di ridurre al 10 per cento la quantità massima dei rifiuti conferiti nelle discariche, obbligo europeo da conseguire entro il 2030”. Intanto però i rifiuti riciclabili attraverso la raccolta differenziata sono solo il 61,8 per cento (il dato fornito dall’assessore si riferisce al 2017). Percentuale inferiore a quello che era l’obiettivo del 2017 (65 per cento) anche se leggermente superiore alla media nazionale.

Situazione discariche

Questo significa che al momento quasi il 40 per cento dei rifiuti deve essere depositato nelle discariche. Ed è un problema perchè uno dei principali impianti dell’Umbria, quello di Borgo Giglione, è chiuso da tempo per lavori di adeguamento. Impianto che è anche al centro di una inchiesta della magistratura perugina con 15 indagati per truffa ed altri reati. Una truffa da 2 milioni di euro. In pratica, secondo l’accusa, i gestori dell’impianto si facevano pagare dai Comuni dell’Ati 2 (Perugia ed altri comuni della provincia) per trattamenti dei rifiuti che poi non avvenivano secondo le regole previste.

Il Comune di Perugia ha già deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale ancora ai primi passi. Con la chiusura di Borgo Giglione attualmente una parte dei rifiuti dell’Ati 2 finisce nelle Marche, che però sono disponibili a riceverli fino al 31 dicembre prossimo. Gli altri impianti dell’Umbria – come detto – sono al limite della disponibilità.

Il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, ha fatto sapere che la discarica delle Crete non è più in grado di smaltire altri rifiuti mentre quello di Città di Castello, Luciano Bacchetta, ha detto che l’impianto di Belladanza potrà continuare a riceverli “solo per un tempo limitato, ma solo se farà la sua parte anche Orvieto”. La Regione sta cercando di risolvere la questione (continua a leggere sull’edizione digitale de La Voce).

Enzo Ferrini