Riuniti in cattedrale tutti i volontari che operano a sollievo della sofferenza

"Giornata del malato"

Per l’undicesima “Giornata del malato” nella diocesi di Città di Castello si sono svolti numerosi incontri di preghiera, di riflessione, di solenni celebrazioni eucaristiche. In cattedrale si sono raccolte tutte le comunità parrocchiali del centro urbano con le varie organizzazioni di volontariato che operano a sollievo della sofferenza. Il vescovo Pellegrino Tomaso Ronchi ha presieduto la celebrazione nell’Ospedale per sentirsi vicino e solidale con il mondo della sofferenza. Il contatto diretto con le persone che soffrono rende visibile il volto di Gesù Cristo, fa capire il mistero della sua croce e la ricchezza della fede e della speranza cristiana. Nell’omelia il Vescovo ha esordito esprimen”compagnia di coloro che rappresentano le membra più nobili del ‘Corpo mistico di Cristo’, e di poter, insieme con loro, onorare la Vergine santissima, costituita madre dei credenti e dei sofferenti. Guardando lei e imitando la sua fedeltà alla parola di Dio, si realizza quella umanità nuova che sa guardare sempre verso il cielo”. Con il Santo Padre ha condiviso le angosce e le preoccupazioni per il momento difficile che viviamo, a causa delle discordie tra le nazioni e i vari movimenti di guerra, e ha sottolineato il grande valore della preghiera. “A Washington, nel grande santuario dell’Immacolata, come in altri santuari mariani, un immenso esercito di disarmati si inginocchia,di fronte all’immagine della Madonna, con la corona tra le mani, affidando al Signore le loro dolenti esperienze personali. Oggi più che mai il futuro del mondo sta sotto le volte delle basiliche mariane, dove la croce di coloro che soffrono si unifica in una oblazione redentiva”. Il tema della Giornata mondiale: “Il dono di sé” ci presenta Maria Vergine, come dono di Dio all’umanità che si fa dono con l’offerta del suo Figlio Gesù . Ma il dono più splendido è “Gesù che per noi si fa Eucarestia, fonte di amore e di salvezza”. “I1 cristiano che si accosta a Cristo e all’Eucarestia dovrà anche diventare dono per i fratelli”. Il Vescovo ha poi rivolto un appello breve e accorato alla “Cappellania ospedaliera”, alle organizzazioni di volontariato, agli operatori sanitari perchè umanizzino il mondo della sofferenza con profonda capacità di incoraggiamento, con squisita qualità di servizio e con il recupero di un vivo sguardo di fede e di ottimismo, siano presenza amica, discreta, capace di dire parole giuste che aiutino a far superare i momenti più difficili e a rianimare il desiderio di guarire e sperare. Infine ha invitato i presenti a reagire ad un mondo che esalta valori effimeri per seguire i valori che ha vissuto Gesù e che restano per l’eternità.

AUTORE: Padre Mario