Saremo tutti missionari

Intervista al Vescovo sull’Assemblea diocesana in corso

Tutta la comunità cristiana della nostra diocesi giovedì 3 e venerdì 4 settembre è impegnata a vivere un appuntamento importante: l’Assemblea diocesana. A tale riguardo, abbiamo sentito il nostro vescovo mons. Domenico Sorrentino. Eccellenza, quali sono le linee portanti dell’Assemblea diocesana? “Si parlerà del secondo anno della Missione, culmine del piano pastorale quadriennale. Dopo aver approfondito la coscienza del nostro essere Chiesa come continua conversione a Cristo e comunione fra di noi, ci sentiamo impegnati a darne testimonianza. Non ci sarebbe Chiesa senza missione. Ci incalza il mandato di Cristo: ‘Andate e predicate il Vangelo a tutti’. Questo impegno fondamentale avrà quest’anno un particolare accento operativo: porteremo l’annuncio di Gesù, Signore e Salvatore, per le case della gente. Lo faremo coinvolgendo i laici più disponibili, insieme con i sacerdoti, i religiosi e le religiose. Ascolteremo esperienze significative fatte altrove: il primo giorno ci verrà offerta una riflessione di fondo da mons. Corti, vescovo di Novara, e da persone che hanno sperimentato a Milano e in altre Chiese una formula pastorale significativa, quella delle ‘cellule di evangelizzazione’. Non vogliamo far nostro a priori quel progetto, ma accoglierne lo stimolo”. “Prospettive e metodo del secondo biennio della Missione” è la tematica dei suoi interventi che svilupperà all’Assemblea. Quali sono gli aspetti principali che delineerà? “Darò innanzitutto i fondamenti biblici della nostra azione missionaria, illustrando una scelta di metodo che abbiamo messo a fuoco in diversi momenti di consultazione, fino alla pre-assemblea dello scorso giugno: ossia la scelta di presentarci nelle famiglie con il saluto di pace, per illustrarne, dove ci verrà consentito, il senso cristologico, ossia Gesù nostra pace. Entrerò nei dettagli operativi parlando innanzitutto della ‘scuola della missione’, che dovrà dare le indicazioni fondamentali ai gruppi impegnati nell’evangelizzazione. Su alcune cose ancora incerte, l’Assemblea sarà chiamata a indicarmi delle preferenze operative, perché tutto si possa organizzare al meglio. Ad esempio, sul tempo della missione, per la quale io proporrò il periodo di Avvento, o sulle migliori modalità di svolgimento della scuola della missione, perché tutta la diocesi possa essere ben servita”. Quale posizione deve assumere la parrocchia per essere volto missionario nella società complessa in cui viviamo? Quale il ruolo del credente in questo contesto? “Indubbiamente è qui la grande sfida: la parrocchia deve far sentire, in tutto il suo modo di essere, quel senso di comunità cristiana che è descritto dagli Atti degli apostoli per i primi credenti: l’esperienza viva di Gesù risorto, nell’ascolto della Parola, nell’eucaristia, nella lode, nella comunione fraterna, nella carità. Nessun credente deve sentirsi un ‘numero’, e ciascuno deve sentirsi accolto e valorizzato. C’è bisogno di laici consapevoli e formati, che facciano missione nei propri ambienti di vita. Si tratta di metter su una comunità viva. La forza non viene da noi, ma dallo Spirito di Dio”.

AUTORE: Ombretta Sonno