Sfida educativa: il ruolo dei genitori

Proseguono le riflessioni sul tema degli Orientamenti Cei 2010-2020. Questa settimana la parola va alla presidente dell’Age Perugia

Da tempo ormai si parla di emergenza educativa. In attesa degli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020 mi sembra interessante proporre la lettura del libro La sfida educativa pubblicato nel 2009 dal Comitato per il progetto culturale della Conferenza episcopale italiana, poiché offre già alcuni orientamenti, “nell’intento di promuovere – come si legge nell’introduzione – una sorta di alleanza per l’educazione, coinvolgendo il maggior numero possibile di interlocutori”.Si tratta di un Rapporto-proposta che prende in considerazione ciascuno degli ambiti specificatamente deputati all’educazione, come la famiglia e la scuola, ma anche di altri ambiti della vita sociale, come lavoro, impresa, consumo, spettacolo, sport, mass media, che influiscono indirettamente nei processi educativi. Il libro è un rapporto perché ha l’ambizione di riflettere sui motivi più profondi delle attuali difficoltà nel campo dell’educazione; ma è anche una proposta perché fornisce linee orientatrici e di correzione di rotta nel medio e nel lungo periodo. Sicuramente – vi si legge – “la famiglia ha un valore aggiunto rispetto alle altre forme organizzate di vita: il legame familiare è il cuore dell’identità di ogni persona, offre a coloro che genera il senso dell’unicità e irripetibilità entro un’appartenenza significativa; dà un volto specifico ai suoi nati. La famiglia è il primo luogo di cui ci si deve preoccupare, è il luogo da mettere al centro e di cui prendersi cura”.Tutti fanno riferimento alle famiglie che, nonostante il grande impegno quotidiano nella cura dei figli, non sempre riescono a svolgere il loro compito in modo adeguato, coerente e ben orientato.E le famiglie cristiane? L’Age – Associazione italiana genitori, onlus fondata nel 1968, costituita a Perugia nel 2000, è un’associazione d’ispirazione cristiana che persegue l’obiettivo di aiutare i genitori ad esercitare pienamente il loro ruolo educativo e a promuovere adeguate politiche familiari per la famiglia, la scuola e la società. Attraverso le sue associazioni territoriali promuove la formazione dei genitori, la loro presenza nei confronti della scuola, dei mass media, nel mondo del volontariato e nel dialogo con le Istituzioni. L’obiettivo è diventare “buoni” genitori imparando ad esserlo, perché quello del genitore è un mestiere che si apprende. Noi dell’Age diciamo che per un genitore far parte di un’associazione significa: “superamento della solitudine, ricchezza progettuale, forza d’intervento, capacità d’incidere, partecipazione democratica, luogo d’incontro, comunità di persone che condividono e si danno speranza reciprocamente, solidarietà d’intenzioni e comportamenti”L’Age è presente in Umbria a Perugia, Corciano, Foligno, Terni e Orvieto, come si può vedere dal sito nazionale www.age.it. Come Associazione genitori, siamo attenti all’esigenza educativa: cerchiamo di dare il nostro contributo sia sostenendo il compito educativo dei genitori, mediante incontri con esperti, attivazione di sportelli di orientamento, iniziative per le famiglie, sia favorendo il rapporto con gli insegnanti, sviluppando progetti nella scuola. Per la scuola, poter contare sulla collaborazione di un’associazione di genitori significa avere un punto di riferimento qualificato, informato e attento alle problematiche educative degli studenti, che fa entrare i genitori nella scuola non come singoli, ma come una risorsa per tutti. “Non è raro trovare genitori che, di fronte a un problema scolastico dei figli, si pongono come avvocati difensori dei figli nei confronti degli insegnanti o, viceversa, insegnanti che considerano la famiglia un ‘disturbo’ nel percorso educativo”. Accanto a famiglia e scuola è considerata anche la comunità cristiana quale soggetto primario dell’educazione, luogo di educazione intenzionale. Le esperienze educative promosse dalle associazioni tradizionali come Azione cattolica e scout, dai movimenti e da quelle più recenti come gli oratori, offrono un valido supporto alle famiglie per la formazione globale dei loro figli. “Ma anche la comunità cristiana soffre delle medesime povertà e difficoltà delle altre agenzie educative, poiché deve fare i conti con una diffusa fragilità delle generazioni adulte di oggi” affermano gli autori del libro.

AUTORE: Anna Piazza