Sobrietà e solidarietà

Parola di vescovo

‘La crisi globale, che investe e scuote l’attuale assetto economico, va letta come un sintomo grave che richiede di intervenire sulle cause, e tuttavia si offre come sfida a superare un’attività finanziaria guidata da logiche autoreferenziali, priva del riferimento al bene comune’. Questa riflessione, compiuta da Benedetto XVI in occasione della XLII Giornata mondiale della pace, pone l’accento sulla necessità di trovare ‘una nuova sintesi tra bene comune e mercato, tra capitale e lavoro’. Sgomberando il campo ‘dall’illusione che una politica di pura ridistribuzione della ricchezza esistente possa risolvere in maniera definitiva il problema della povertà’, Benedetto XVI tiene a precisare che negli slanci di solidarietà creativa non basta elargire il superfluo, ma occorre ‘cambiare gli stili di vita, i modelli di produzione e di consumo’. La grande sfida ed opportunità che la preoccupante crisi economica del momento invita a saper cogliere, consiste nel riscoprire la sobrietà e la solidarietà quali valori evangelici, e al tempo stesso universali. Soltanto con stili di vita ispirati alla sobrietà e alla solidarietà è possibile costruire una società più giusta e un futuro migliore per tutti. La sobrietà, che i maestri di spirito identificano con la temperanza, è una virtù poco conosciuta e praticata, la quale ha come fondamento la ricerca della giustizia e come compimento la pratica della solidarietà. Articolata e complessa è, per così dire, la declinazione della sobrietà. – C’è una sobrietà umana che è ricerca dell’essenziale, di cose semplici, di uno stile di vita fatto di nobile semplicità. – C’è una sobrietà cristiana che è abbandono alla fedeltà di Dio e non pretesa di ‘servire due padroni’; è fiducia nella Provvidenza e non nella previdenza. – C’è una sobrietà ecclesiale che è ricerca della santità, misura alta dell’armonia della concordia, che è il presupposto della Pentecoste. – C’è una sobrietà pastorale che è passione missionaria, cura della vita interiore, e non affatto una serie di iniziative prive d’iniziativa. – C’è una sobrietà sociale che è garanzia dei diritti di tutti, tenendo in considerazione’he siano chiaramente definiti e realmente attuati i doveri di ciascuno. – C’è una sobrietà politica che è promozione del bene comune e non tutela di interessi di parte; è definizione dei programmi prima ancora che scelta di candidati. – C’è una sobrietà culturale che è ricerca dell’armonia tra ragione e fede, tra scienza ed etica, dal momento che non tutto quello che si sa fare si può fare. In un’ora della storia segnata da una preoccupante crisi economica, connessa a quella strutturale, culturale e di valori, occorre sostenere e promuovere il comune impegno in favore della sobrietà, che deve essere una nota di stile caratteristica e visibile in tutti. Questa ‘missionarietà’ fiduciosa, intraprendente e creativa, è il contributo di speranza più efficace che è necessario portare, affinché dall’attuale situazione di crisi scaturisca la volontà comune di dar vita a una nuova cultura della solidarietà, condizione indispensabile per assicurare una viva testimonianza evangelica e una solerte azione di promozione umana.

AUTORE: Gualtiero Sigismondi