Storia di santi e di peccatori

La Storia del cristianesimo in Umbria appena pubblicata si presenta come un lungo viaggio attraverso i secoli per raccontare la semina, il germogliare e il fruttificare del messaggio del Vangelo di Gesù tra le genti umbre. Grazie alla serietà scientifica e sinfonica degli illustri collaboratori, i diversi capitoli concorrono a redigere quasi un album di famiglia, in cui le Chiese della nostra Regione possono scoprire, attraverso i toni e i colori che le contraddistinguono, una coscienza più profonda del loro essere e divenire e, per ciò stesso, lo stimolo per un apporto sempre più vivo e ricco in seno alla Chiesa universale.

Non è infatti il perdersi nel tutto che giova alla vita dell’insieme, ma il senso dell’armonia che si compone dalla forza amalgamante delle molteplici individualità, ogni giorno riscoperte nella loro unicità e ricchezza. L’opera offre alla nostra curiosità e alla nostra ammirazione la sintesi delle diverse epoche o i contorni più ampi di un avvenimento solenne, o ancora la figura di qualche personaggio contrassegnato dal sigillo della grandezza. Non si tratta però di procedere alla semplice riscoperta di tempi passati, né tanto meno di rivisitare una cultura datata, ma di ritrovare la continuità di un messaggio che mantiene fresca la sua attualità.

Questa opera, ideata dall’allora arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Giuseppe Chiaretti e resa possibile in questi anni grazie alla generosa dedizione e alla cura paziente di Amilcare Conti, vuole contribuire a una migliore conoscenza della vita della Chiesa in Umbria. È forse la prima volta che essa si presenta al pubblico attraverso una lettura globale della sua esistenza nel tempo. In questo senso, i due volumi possono diventare anche una provocazione, perché possono aiutarci a scavare, a recuperare le nostre radici; a consolidare la memoria storica, unica base su cui si costruisce la continuità di una comunità umana e la possibilità del vincolo sociale; a renderci più informati, più consapevoli, capaci di apprezzare il presente e di proiettarci nel futuro con sguardo più penetrante e meno distratto.

Il tempo ha lasciato il suo inesorabile segno sulle persone e sugli avvenimenti, ma le testimonianze giunte fino a noi ci permettono di riannodare i fili della storia. È quanto si è voluto realizzare attraverso la ricerca nei documenti e negli archivi alla base di questi studi, che permette di ricostruire i momenti più importanti della plantatio Ecclesiae nei nostri territori. Testimonianze recuperate dalla nebbia dei secoli, rese nuovamente “vive” e, soprattutto, accessibili a tutti. Certo, anche la storia della Chiesa sta sotto la dura e spesso sconvolgente legge delle tensioni e delle imperfezioni, che in essa hanno un peso ancor più minaccioso che non in qualsiasi altra società naturale.

Cristo si è affidato alla fede, allo spirito di sacrificio, alla gioiosa donazione, però si è anche esposto all’errore, all’ebbrezza di dominio, alla cattiveria e all’orgoglio degli uomini. Qualche pagina della storia della Chiesa è scritta con i caratteri neri del peccato che tenta di contenere l’onnipotenza di Dio. Nello stesso tempo, il Vangelo annunciato in queste contrade da martiri ed eremiti, da monaci e pellegrini, da vescovi e da studiosi, da uomini e donne semplici e generosi la cui memoria si è smarrita nel tempo, ha generato un modo di vivere e di abitare la storia, offrendo le chiavi per interpretare l’esistenza e divenendo fermento di cultura e di arte.

Mons. Renato Boccardo
presidente della Ceu

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