Tanti carismi ma ‘discreti’

L’opera misteriosa e discreta dello Spirito’. Con questa espressione il 10 ottobre del 1974, in occasione del primo incontro ufficiale con i responsabili del Rinnovamento carismatico mondiale, papa Paolo VI riconosceva l’autenticità e l’importanza del nuovo movimento. Nel tempo il movimento è cresciuto, ha maturato una sua identità, ha affondato sempre di più le sue radici nelle Chiese locali attraverso gruppi e comunità caratterizzati, per riprendere ancora le parole di Paolo VI, ‘dal gusto di una preghiera profonda, personale e comunitaria, un ritorno alla contemplazione e l’accento posto nella lode di Dio, il desiderio di abbandonarsi completamente a Cristo, una grande disponibilità alla voce dello Spirito santo, una frequentazione più assidua della Scrittura, un grande rispetto fraterno, il desiderio di essere al servizio della Chiesa’. Questa esperienza è giunta, attraverso la Comunità Magnificat di Perugia (interna al Rinnovamento nello Spirito santo italiano), anche nella diocesi tifernate. Quello che nel 1997 era nato come un gruppo di preghiera ispirato alla spiritualità carismatica, guidato da don Livio Tacchini, si è strutturato come fraternità locale interna alla Comunità Magnificat, con attività finalizzate sia alla formazione dei propri appartenenti, sia alla partecipazione alla missione della Chiesa. La fraternità di Città di Castello, che ha sede presso la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore nel quartiere Graticole, è attualmente composta da 12 membri stabili, che nel 2005 sono entrati a far parte della Comunità Magnificat dopo un cammino di formazione durato circa cinque anni. Tra pochi mesi saranno ammessi nella fraternità altri 9 membri. Il percorso di formazione spirituale è aperto a tutti coloro che, in piena comunione ecclesiale, abbiano partecipato al ‘seminario di vita nuova nello Spirito’ che ogni anno è organizzato dalla fraternità da settembre a novembre. Il cammino prosegue, poi, in tre fasi specifiche: un discepolato biennale, in cui vengono trattati i temi della fede e la conoscenza della Sacra Scrittura; un breve corso per conoscere la vita della Comunità; il noviziato, almeno triennale, nell’ambito del quale si approfondisce l’esperienza della Comunità e si inizia a vivere la vita comunitaria attraverso la formazione spirituale e la partecipazione alle varie attività. È in questa fase che si prende coscienza e si pratica la regola della Comunità, che ha al suo cuore le ‘quattro promesse’, ossia i richiami evangelici della povertà, intesa come semplicità di vita, del perdono permanente, della costruzione dell’amore e del servizio. Il seminario di vita nuova, il discepolato e la scuola di comunità sono destinati a tutti coloro che desiderano approfondire la fede e radicare la vita in Cristo, a prescindere dall’ingresso in Comunità. Accanto agli appuntamenti settimanali, il cuore pulsante della vita spirituale sono la preghiera comunitaria settimanale e i ritiri e le giornate comunitarie. Facendo riferimento all’anno 2006-2007, la fraternità vede al suo interno la presenza, oltre ai 12 membri stabili e ai 9 che hanno completato il noviziato, di altri 14 novizi al primo anno di corso, di 15 frequentanti il II anno di discepolato e che in questi giorni stanno seguendo la scuola di comunità, di 20 frequentanti il primo anno di discepolato. Questi ultimi fanno parte di un gruppo più consistente, di circa 50 persone che hanno partecipato all’ultimo seminario di vita nuova. Ringraziamo sinceramente il Signore per la grazia con cui fa crescere questa sua opera nella nostra diocesi e per le opere meravigliose che ha compiuto in questi anni. Esse si sono manifestate in primo luogo nella nostra vita e nelle nostre famiglie. Sono fioriti doni spirituali che non pensavamo di poter possedere: in molti il dono della costanza e dell’assiduità ai numerosi impegni settimanali, in altri il dono di animare la preghiera comunitaria del mercoledì, in altri quello dell’accompagnamento spirituale, in altri ancora il dono della predicazione, ma, soprattutto, in ognuno lo zelo e l’amore per il Signore, la Chiesa, i fratelli. Il Signore ha manifestato i suoi prodigi anche nelle persone che in questi anni si sono avvicinate, seppure per un breve tratto, alla Comunità; in particolare la preghiera comunitaria e il seminario di vita nuova sono stati momenti privilegiati in cui abbiamo assistito al cambiamento di cuori, a bellissime conversioni, a percorsi di approfondimento della fede. In molti sono venuti, lontani o vicini al Signore, anche parroci o catechisti, membri di congregazioni religiose o di altri cammini ecclesiali. Alcuni sono tornati alle loro realtà ricaricati dallo Spirito santo, altri sono rimasti nella fraternità; ma questa non è la cosa più importante. Come o quanto la fraternità dovrà crescere nella nostra comunità diocesana lo sa il Signore, e questa certezza ci basta. Ciò che è importante e per cui sentiamo di essere stati chiamati, è lavorare nella vigna del Signore, al servizio della sua Chiesa, secondo il nostro statuto comunitario, la nostra identità e la spiritualità propria di un ‘popolo’ che loda con gioia le meraviglie del Signore e che invoca costantemente sulla sua Chiesa ‘il dono misterioso e discreto dello Spirito santo’.