Tra le attività del centro il ‘laboratorio di autobiografia’ dove si possono ascoltare le storie di donne di altre culture, il corso di italiano e un corso di nursering

La Caritas inaugura un centro multietnico

È un centro al femminile, ‘Il Melograno’, pensato per le donne, quelle arrivate e che arrivano da varie parti nel nostro Paese. Donne che vengono sole, a volte, per lavorare, provvedere ai figli lontani; o che aiutano i mariti vicini, ma con scarso e spesso mal remunerato lavoro. Tutte donne per cui la vita è difficile, senza dubbio. Non è un centro di assistenza materiale, ‘Il Melograno’, ma si propone, tra l’altro, di dare migliori possibilità a chi già lavora o di fornire lavoro per chi deve trovarlo. Sabato scorso l’inaugurazione del Centro ha avuto luogo alla presenza del vescovo, mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, che ha impartito ai presenti e alla sede, nei locali spaziosi messi a disposizione dalle Piccole Ancelle del Sacro Cuore, la sua benedizione. Don Paolino Trani, presidente della Caritas, ha quindi ricordato che il tempo liturgico legato all’Epifania ricorda l’universalità della Chiesa e che questa iniziativa della Caritas non è volta a cristianizzare, ma ad aiutare le persone per quello che sono. Ha espresso anche il concetto che il problema dell’immigrazione, che a molti sembra difficilissimo, sia in realtà un momento nuovo che appartiene al futuro dell’umanità; e ha aggiunto che forse proprio le donne possono segnare per il futuro di essa nuove vie. A nome della Madre generale delle Piccole Ancelle del Sacro Cuore, impossibilitata a venire, ha parlato madre Raffaella ricordando come l’accoglienza data al Centro risponda pienamente allo spirito del loro fondatore, mons. Carlo Liviero, sempre pronto ad impegnarsi nel sociale. Dopo un saluto dell’assessore Mearelli, ha preso la parola Paola Biccheri, educatrice e collaboratrice attiva de ‘Il Melograno’. Tra le tante attività programmate ha menzionato i ‘laboratori di autobiografia’, importanti per ascoltare le storie di donne di altre culture; poi scambi gastronomici, un’altra forma di contatto. La presidente del Cif, Rita Fanelli, ha comunicato l’inizio del corso di italiano che si terrà il sabato dalle 15 alle 17 (vedi box). E inoltre vi sarà un corso di nursering aperto anche a chi ha anziani in famiglia e a quanti lavorano nel mondo del volontariato. E’ stata poi la volta di Sima Palleri, nativa dell’India, a dire delle proprie esperienze quale mediatrice culturale. Si tratta di un’iniziativa presa dall’associazione ‘I Colori’ che prevede che un immigrato o un’immigrata si rechi nelle scuole stabilendo con gli alunni, oriundi come immigrati, un contatto utile a una reciproca conoscenza. La manifestazione è stata rallegrata da esibizioni di ballo folkloristico rumeno, presentati da don Francesco Cosa. Belli le danze e i costumi tradizionali. Il pomeriggio si è concluso con le parole del Vescovo che ha ricordato, con l’esperienza dei suoi anni trascorsi in missione, come chi è lontano dalla propria terra ha sempre il cuore diviso; e ha esortato ad aiutare chi è emigrato a sentire il valore della propria cultura ricordando che proprio la diversità costituisce una ricchezza. Poi vi è stato un momento di convivialità’ multietnica. Varietà di gusti nel rinfresco offerto, apprezzamenti concordi.

AUTORE: Eleonora Rose