Tragicomica vicenda del minirevolver

Sono passati più di dieci giorni dalla notte dei botti – quella del passaggio dall’anno vecchio all’anno nuovo – e ancora, mentre scrivo, i giornali (inclusi quelli radio e tv) danno spazio agli aggiornamenti sul presunto mistero dello sparo nelle alte valli del biellese. Episodio che, pur nel doveroso rispetto del ferito, verrebbe da definire tragicomico. Sì, anche un po’ comico, e per più ragioni.

La prima è che il deputato di Fratelli d’Italia, proprietario della minipistola da cui è partito il colpo, nega di avere sparato ma non sa dire chi lo abbia fatto; mentre in altri tempi si era messo in luce per avere pubblicamente sentenziato che “nessuna pistola spara da sola”.

La seconda è che le severe norme di legge – in forza delle quali gli sarà ordinato di privarsi di tutte le armi e munizioni, a tempo indeterminato, anche se non fosse stato lui a sparare ma solo per il fatto di non averle custodite a dovere – risalgono al periodo fascista. Ci sono innumerevoli precedenti della giustizia amministrativa (Tar e Consiglio di Stato) nei quali si spiega che il controllo delle autorità sulle armi possedute dai privati ha lo scopo di “prevenire i sinistri, anche non intenzionali, che si possono verificare per effetto di un uso scorretto delle armi, anche da parte di persone diverse dal proprietario”.

Queste norme sono temutissime, per esempio, dagli appassionati di caccia o di tiro a segno, perché basta un fatto accidentale (sul tipo di quello di Capodanno) perché il Prefetto, o chi per lui, ritiri subito il porto d’armi al proprietario – pure se personalmente incolpevole – e per di più gli faccia divieto di tenere a propria disposizione, in casa o altrove, ogni tipo di armi e munizioni (articolo 39 della legge di pubblica sicurezza del 1931).

La materia è imbarazzante per i partiti dell’attuale governo; perché com’è noto Salvini si sta impegnando, da anni, per allargare le maglie del controllo sulle armi e per estendere il concetto di “legittima difesa”, il tutto secondo il modello americano. Il che induce i malpensanti a sospettare che Salvini sia mosso dalle amichevoli sollecitazioni dei produttori e rivenditori di armi, forti nei territori che sono la sua base elettorale. Vedete quante code si sta portando dietro quel fatterello – politicamente più tragico che comico del mini-revolver.

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