Turismo ad Assisi: preoccupa il calo delle presenze

Si registra un meno 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso

Fase di ‘relax’ turistico per Assisi. Molte famiglie sono trattenute dalle prove di esame dei rispettivi figli. Chi può permettersi una pausa preferisce in questo periodo il mare o la montagna, anche se le città d’arte non vengono affatto disertate. In effetti, non mancano in Assisi visitatori e pellegrini, ma ben lontana è l’immagine della città pervasa in ogni strada da un flusso continuo di gente in occasione delle festività pasquali e dei successivi ‘ponti’: strutture alberghiere e agrituristiche al completo, ristoranti, pizzerie, trattorie che registravano una folla di clienti, nonostante che durante il giorno prevalesse la tendenza ad un pasto rapido garantito da paninoteche e punti di vendita affini. Il direttore del Consorzio albergatori ed operatori turistici di Assisi Marco Citerbo, pur ammettendo tale recente impulso, non riesce a nascondere le sue preoccupazioni: in realtà dall’inizio dell’anno alla fine dello scorso maggio si registra un calo di presenze (con corrispettiva contrazione di consumi) del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Influisce – dichiara lo stesso – la situazione internazionale: vistoso il calo di americani e giapponesi, abituati a spendere con oculatezza ma pur sempre turisti ‘privilegiati’. Fortunatamente si è verificato un recupero, dopo vari anni, della clientela francese. L’analisi di Citerbo è dettagliata: prevale negli spostamenti l’auto piuttosto che l’aereo o altri mezzi di comunicazione; non meraviglia quindi né potrà meravigliare una presenza più marcata di ‘confinanti’. Significativa si rivela attualmente la presenza di tedeschi e di ‘minoranze nordiche’. Il citato Consorzio, per attenuare la stasi della piena estate, ha proposto a partire dal 15 giugno fino al 31 agosto prossimo offerte speciali: un pacchetto di tre notti ed un altro di sette notti a prezzi veramente competitivi. Le strutture alberghiere del centro storico risultano penalizzate da una serie di fattori. Occorrerebbe, come primo semplice rimedio, potenziare la segnaletica e quindi attuare altri provvedimenti incisivi, come espressamente richiesto all’amministrazione comunale. Il direttore Citerbo, obbligato a tutelare anche la categoria dei ristoratori, affronta il problema delle tante sagre ricorrenti nel territorio e nelle zone limitrofe. Lo stesso ammette la flessione o il calo che subiscono ristoratori e consimili, ma tale flessione o calo, così afferma, può essere compensato dal fatto che l’enogastronomia, ovvero le stesse sagre, visite di cantine, visite di frantoi… sta affermandosi come un elemento di forte attrazione turistica. Se il ristoratore perde su un fronte, può recuperare su altro fronte grazie ad una maggiore affluenza, considerando che non tutti i visitatori frequentano sagre e che i frequentatori abituali non restano ogni giorno legati a questo tipo di manifestazione. Citerbo non tralascia tuttavia una nota critica: l’eccessiva durata di tali sagre ed in qualche caso lo sradicamento da ogni tradizione locale che invece va recuperata e valorizzata con proposte coerenti.

AUTORE: Francesco Frascarelli