Con grande soddisfazione l’associazione Laafi Bala onlus comunica che la campagna di raccolta per la costruzione di un pozzo d’acqua in Burkina Faso ha superato la soglia dei 4.000 euro. L’iniziativa era partita il 6 settembre, nel corso di un pubblico incontro con suor Ester, responsabile di una missione cattolica in quel Paese. E si è presentata come sfida alle coscienze dei nostri concittadini, visto che ha posto l’obiettivo di coinvolgere un gran numero di persone con la richiesta di un contributo minimo, un euro appunto. E’ stata proposta in questo modo una nuova forma di gemellaggio, che nasca dall’interessamento diretto degli abitanti, tra la nostra comunità e la cittadina africana di Boussé (11.000 persone), dove l’accesso all’acqua potabile è ancora il primo bisogno della gente. L’associazione punta a creare, con questa iniziativa, un primo ponte con la comunità di Boussé, la città burkinabé dove ha in progetto di realizzare un dispensario per l’assistenza sanitaria dei bambini malnutriti, che si trovano nelle campagne di quella zona del basso Sahel. A tale riguardo, c’è da riportare che i primi di ottobre sono stati inviati alla suora, che seguirà i lavori per conto dell’Associazione, i primi fondi, pari a 15.000 euro, per la costruzione del serbatoio sopraelevato dell’acqua che servirà il dispensario. Tornando al pozzo pubblico, dono degli abitanti dell’Alta Valtiberina, da realizzare al centro della cittadina, le autorità locali, che alla notizia hanno sommerso di ringraziamenti la suora, ne hanno deciso l’ubicazione nella zona delle scuole, sempre affollata di bambini. Naturalmente la campagna di raccolta ‘Un euro per la vita’ continua, fino a raggiungere la somma sufficiente a finanziare interamente il pozzo, completo di pompa a mano. I promotori si augurano in particolare che possano essere coinvolte ampiamente le scuole, per le finalità educative rilevabili nella proposta. Intanto c’è da considerare che il numero così alto di cittadini che ha sostenuto l’iniziativa, rilancia con la forza delle cifre l’idea che è stata avanzata proprio nel corso dell’incontro con suor Ester: quella che le istituzioni tifernati si facciano promotrici di un vero ‘gemellaggio ufficiale’ tra Città di Castello e la cittadina di Boussé.