Un vescovo umbro per gli umbri

Il suo nome è ormai conosciuto ed anche la sua destinazione: è mons. Gualtiero Sigismondi di Perugia, scelto dal Papa per essere nuovo vescovo di Foligno. Da san Costanzo e sant’Ercolano di Perugia a san Feliciano di Foligno. Siamo sempre in una terra abitata da giganti di santità, grandi promotori di civiltà a livello europeo e mondiale, soprattutto Benedetto e Francesco, poi anche Chiara, Angela, Margherita, Rita’, e tanti altri che hanno fatto la storia non solo religiosa della nostra Umbria, ma anche quella sociale e culturale, per la quale la piccola Umbria è conosciuta nel mondo. E anzi, tanto per fare una citazione dotta che non guasta mai, diceva Bernard de Chartres (sec. XIII) che ‘noi siamo dei nani che stanno sulle spalle di giganti ‘nos esse quasi nanos gigantium humeris incidentes’ perché possiamo vedere di più e più lontano di loro, non per l’acutezza della nostra vista o per la statura del corpo, ma perché siamo portati in alto e sollevati dalla grandezza dei giganti’. La Chiesa di Perugia, che ha sempre amato don Gualtiero come uno dei suoi figli più cari, lo accompagna in questo breve tragitto con gioia unita a rimpianto. Però è di giovani vescovi di questa tempra che abbiamo bisogno: colti e sapienti, miti ed energici a tempo debito, capaci di leggere i bisogni spirituali del popolo nel tramestio della vita quotidiana e di testimoniare in ogni situazione l’amore di Dio. Ne hanno bisogno un po’ tutti: le famiglie e i giovani, le persone sbandate e quelle in ricerca, per avere segni e parole di speranza. È la nostra terra nel suo insieme ad aver bisogno di persone lucide nelle analisi, libere da tanti condizionamenti, capaci di ricapitolare la vicenda umana a livelli superiori e di infondere coraggio nei momenti difficili. Non possiamo dire che l’Umbria navighi in acque tranquille: il malessere morale, soprattutto nell’ambito familiare e giovanile ed ora anche lavorativo, il limite delle analisi e dei provvedimenti, e talora la partigianeria, impediscono non poco quel respiro culturale morale spirituale d’antica tradizione che è dono della nostra gente. La Chiesa, che è un fatto di popolo e non di élite, conosce abbastanza il polso della situazione e avverte prima di altri la necessità d’un’alleanza non strumentale con tutti coloro che hanno a cuore le sorti della regione, la quale ha urgente bisogno di recupero della sua antica anima cristiana, di fiducia e di coraggio per assumere le fatiche della modernità, di speranza per inventare il futuro. I giovani sanno capire meglio di altri le ragioni del cuore. E per questo salutiamo con profonda simpatia don Gualtiero vescovo, che inizia il suo episcopato con il chiaro proposito di ‘Ecclesiam Suam diligere’, sapendo benissimo che l’Ecclesia in Umbria ha un volto storico inconfondibile. Ed anzi non è né latitante né in declino, ma sta rinvigorendosi nel silenzio per ‘prendere il largo, ‘ come canta l’inno del Sinodo composto dallo stesso don Gualtiero ‘, seguendo la rotta tracciata dal Maestro e spiegando la vela al vento dello Spirito’.

AUTORE: 'Giuseppe Chiaretti