Università: Perugia attrae

Positivo l’andamento delle immatricolazioni nell’ateneo

Le iscrizioni all’Università degli studi di Perugia non sono così negative quanto dicono i dati nazionali all’indomani del rapporto di Almalaurea. Se la media nazionale, infatti, vede un calo del 9% negli ultimi quattro anni e del 5% nell’ultimo anno accademico, a Perugia il 2010/2011 registra una flessione delle iscrizioni del 3,26 % mentre per le immatricolazioni c’è un lieve incremento pari, nel complesso, allo 0,77% .Questo è il quadro presentato martedì scorso dal Pro rettore Antonio Pieretti alla conferenza stampa che si è tenuta nella Sala ex Senato di Palazzo Murena, sede del Rettorato dell’Ateneo. “Abbiamo voluto incontrare i giornalisti – ha dichiarato Pieretti – per fornire all’opinione pubblica dati più precisi e soprattutto una tendenza che, nel caso dell’Ateneo perugino, è decisamente positiva. Infatti aumentano le matricole alle lauree triennali e alle magistrali non a ciclo unico e questo è importante anche in considerazione del trend negativo nazionale. I dati attuali, aggiornati all’8 marzo 2011, sono ancora provvisori perché per gli anni di iscrizione successivi al primo, sia per i corsi triennali che per quelli magistrali, l’ultima data possibile scadrà nel prossimo mese di maggio. Sulla base dell’esperienza, quindi, – ha concluso Pieretti – si può ritenere che la diminuzione delle iscrizioni del 3,26% possa contrarsi fino al 3%”. Per una spiegazione sul merito dei dati è intervenuta la dottoressa Laura Paulucci, dirigente della Ripartizione didattica dell’Ateneo: “Il calo più vistoso riguarda le lauree magistrali da 1.203 nuovi iscritti (200/2010) a 926 (2010/2011), meno 277 matricole cioè, pari a -23,03%, dovute in grandissima parte all’introduzione, da quest’anno, del numero programmato nella Facoltà di Farmacia. Quanto alla diminuzione del fuori corso da 9.651 a 8.773, altro dato positivo anche sul piano dei parametri di valutazione ministeriale, è dovuta anche all’attività di tutoraggio esercitata in tutte le facoltà dell’Ateneo che consente di seguire da vicino gli studenti, di guidarli aiutandoli a superare quelle difficoltà che comportano poi ritardi negli esami”. Il prof. Pieretti e la dott.ssa Paulucci non hanno mancato di rilevare, in un momento storico complesso, difficile e di cambiamento per l’università e la società, la buona capacità di attrazione dell’Ateneo di Perugia. “È frutto anche di una capacità di ricerca apprezzata – ha spiegato ancora il Pro Rettore -, che rafforza il ruolo del nostro Ateneo nel panorama nazionale. Certo, la situazione ci imporrà di continuare un’azione all’insegna del rigore e della razionalizzazione dei corsi, ma, se sarà ben mirata e calibrata, potrà condurre ad un ulteriore innalzamento della qualità dell’offerta sia per le lauree triennali sia per le magistrali.