Un’Ora insieme a Maria in attesa del Risorto

Quaresima. Inizia una serie di incontri con le comunità di clausura della diocesi

La Quaresima è un periodo molto forte dell’Anno liturgico. Per comprenderlo più a fondo, mi sono recato presso il monastero delle suore Francescane dell’Immacolata, nel centro storico di Città di Castello, per cercare di capire come viene vissuto da loro questo particolare momento. Esse fanno parte di un Ordine piuttosto ‘giovane’, nato nel 1985, che ha sia un ramo maschile sia uno femminile; il ramo femminile contemplativo, cui appartiene la comunità di Città di Castello, è nato solo cinque anni fa. Sono arrivate nella nostra città il 15 maggio dell’anno scorso, giorno di Pentecoste, senza fare rumore, com’è nel loro stile, forse passando un po’ inosservate agli occhi della cittadinanza, prendendo il ‘testimone’ dalle Clarisse Murate, l’ordine di clausura che le ha precedute, dimorando nel’onastero per cinque lunghi secoli.Le tre suore con cui parlo mi accolgono nel parlatorio con grande disponibilità e con un po’ di curiosità per questa specie di ‘intervista’. La loro vita, mi spiegano, non è per nulla di tutto riposo, come si potrebbe pensare, ma è tutta improntata all’obbedienza e molto occupata, divisa tra la preghiera sia personale che in comunità, lo studio, i lavori del monastero. La regola prescrive loro anche un’alzata notturna di preghiera, tutte le notti, da mezzanotte all’una.La Quaresima è un tempo particolarmente sentito all’interno del monastero: in questo periodo l’impegno, la preghiera e la contemplazione si fanno ancora più intensi. Nel monastero si respira un silenzio ancora più profondo. Alle solite prescrizioni, si aggiungono la colazione in ginocchio,’l digiuno di venerdì, la recita dei 7 dolori della Beata Vergine Maria’opo l’Ufficio di mezzanotte. Si interrompono, salvo lo stretto necessario, i contatti con l’esterno, la corrispondenza, le telefonate personali. Durante la Settimana santa, la settimana più intensa, le celebrazioni sono quelle normali della Chiesa, con l’adorazione eucaristica la notte del Giovedì santo e la messa di resurrezione il sabato, preceduta dalla recita della cosiddetta ‘Ora della Madre’, una preghiera incentrata sull’attesa speranzosa di Maria presso la tomba del figlio: una tradizione particolare del loro Ordine, di origine bizantina. In questo periodo particolarmente intenso, le suore si astengono dall’ora di ricreazione (unico momento di svago) per poter più profondamente contemplare la Passione del Signore.Un momento molto suggestivo è la Via crucis che si svolge tutti i venerdì di Quaresima nel chiostro del monastero. Un momento, affermano le suore, che consente di rivivere la Passione di Cristo. La meditazione sulla Passione è infatti, per loro, l’essenza del tempo di Quaresima, meditazione nella quale sono guidate dal libro di padre Gaetano da Bergamo, un libro amato anche da Padre Pio. In un mondo nel quale c’è tanta confusione, fretta, violenza, dissipazione, esse con la vita testimoniano il loro messaggio fondamentale, che è invece quello della contemplazione, della preghiera, della meditazione sul mistero della Passione, e lo fanno con grande amore e umiltà, e regalando a chi le incontra, come hanno fatto con me, un sorriso.

AUTORE: Marco Montedori