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Indagine promossa dai webmaster cattolici su preti, suore e seminaristi in internet

Parafrasando il nome di uno dei più noti network sociali, si potrebbe dire su internet esiste “Churchbook”. Infatti, il 20% dei sacerdoti diocesani e dei religiosi, e addirittura il 59,7% dei seminaristi ha un profilo su Facebook. Sono i primi dati di una ricerca voluta dall’Associazione dei webmaster cattolici italiani (Weca) e portata avanti dal Cremit dell’Università Cattolica di Milano e dal dipartimento Istituzioni e società dell’Università di Perugia. Il periodo di rilevamento è andato da marzo 2011 a febbraio 2012. La ricerca si è sviluppata in due fasi: mappatura della presenza in Rete di sacerdoti, religiosi, religiose, seminaristi; e approfondimento qualitativo. Emerge un quadro di grande ricchezza e attenzione nei confronti dei social media. Le percentuali (17,9% dei preti diocesani e 20,4%, e quasi il 60% dei seminaristi) sono elevate, se le si confronta con i dati generali relativi ai cittadini italiani. Da alcuni dati appare inoltre una differenza numerica di presenza da parte delle religiose (9,3%) rispetto ai religiosi (20,4%). Un digital divide di genere? O semplicemente legato a una diversa tipologia di servizio svolto? Un dato che dovrà essere necessariamente approfondito. Esaminando, poi, i post su Facebook per fasce d’età, vediamo che negli ultrasettantenni si registra una percentuale del 4,8% di frequenza quotidiana o quasi quotidiana, del 52,9% settimanale o mensile, il 42,3% invece non è disponibile. Per la fascia di età tra i 53 e i 71 anni abbiamo una frequenza quotidiana o quasi quotidiana dell’8,2%, settimanale o mensile del 58,1% e non disponibile del 33,8%. Per l’età compresa tra 43 e 52 anni la frequenza quotidiana o quasi è del 15,8%, settimanale o mensile del 62,1%, non disponibile il 22%. Per la fascia d’età tra i 33 e i 42 anni la frequenza quotidiana o quasi è del 19,4%, settimanale o mensile del 64,1% e non disponibile del 16,5%. Infine, tra i 18 e i 32 anni, la frequenza quotidiana o quasi è del 19,5%, settimanale o mensile del 74,2% e non disponibile del 6,3%. Emergono anche differenze tra Nord e Sud del Paese: è il Sud, in questo caso, che appare come l’universo maggiormente digitalizzato rispetto a un Nord che invece sembra essere meno incline all’uso dei media sociali e partecipativi. In particolare, analizzando le diocesi che hanno più sacerdoti diocesani su Facebook, si trova al primo posto Napoli (26,1%), seguita da Siracusa (25,9%), con Perugia al terzo posto (22,1%). Per quanto riguarda i seminaristi, Assisi registra un 35,7% di presenza su Facebook. Dati che suggeriscono alcune domande: perché i seminaristi fanno ricorso massiccio a Facebook? E i sacerdoti usano Facebook per la pastorale? In che modo? Quali peculiarità di utilizzo da parte dei religiosi? Nelle fasi successive della ricerca si cercherà di fornire risposte a questi interrogativi.