Veronica, crocifissa con Cristo

CAPPUCCINE. Quest'anno la festa di santa Veronica Giuliani ha avuto un 'sapore' paolino

La calura estiva non ha impedito un’ampia partecipazione alla festa di santa Veronica Giuliani, patrona secondaria di Città di Castello, e ai vari momenti di preghiera inseriti nel programma della novena, predisposto dalla comunità delle monache Cappuccine di Città di Castello. Dal 30 giugno al 10 luglio migliaia di fedeli ‘ tra i quali alcune centinaia di pellegrini provenienti dal Libano ‘ hanno partecipato alle liturgie, sostato in preghiera nella chiesa o nel chiostro, visitato il piccolo museo con gli oggetti legati alla vita della Santa. Il 4 luglio è stata fatta memoria della beata Florida Cevoli, discepola di santa Veronica, alla quale subentrò nella carica di badessa del monastero. Le sera il vescovo diocesano, mons. Domenico Cancian, ha presieduto l’intensa liturgia dell’adorazione della croce. Nella sera di lunedì 7 luglio si è tenuta l’adorazione eucaristica per le famiglie e le vocazioni sacerdotali e religiose. Mercoledì 9 luglio, giorno della festa, il Vescovo diocesano ha presieduto la celebrazione eucaristica vespertina. Il giorno seguente, giornata di ringraziamento e preghiera per i benefattori della comunità monastica. Quest’anno, in occasione dell’apertura dell’Anno paolino, il tema della novena, predicata dal cappuccino padre Piero Renda, è stato ‘Santa Veronica e san Paolo’. Un accostamento per nulla occasionale o casuale, né tantomeno banale, dal momento che numerose sono le citazioni paoline negli scritti di santa Veronica. Tra dirette e indirette, nel Diario se ne contano circa 180 e 5 nelle lettere; a queste si aggiungono le 3 citazioni della Lettera agli Ebrei, che al tempo di santa Veronica era attribuita all’Apostolo delle genti. Nel Diario, le citazioni più ricorrenti sono: ‘Ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio’ (Fil 1,23, ben 33 volte) e ‘Sono stato crocifisso con Cristo’ (Gal 2,19; 30 volte). Il 29 agosto 1693, ad esempio, scrive in una lettera: ” acciò la beatissima Vergine mi dia gratia che io possa dire col mio san Paolo: Christo confixa sum cruci, e non abbia altro riposo che la croce'(Lettere, 116). Per ben 73 volte, poi, nel Diario parla del Santo come del ‘mio san Paolo’, dove l’aggettivo ha perso il suo significato possessivo per caricarsi di un senso affettivo profondo e intenso. Ancora nel Diario, Veronica ricorda come, il 25 dicembre 1697, abbia avuto la visione dei santi Francesco, Paolo e Filippo Neri, che chiama ‘i tre miei devoti’ (Diario, II, 325).

AUTORE: A. C.