Vocazione con creatività

Tra le Sante che la Chiesa celebra in questo periodo c’è Chiara di Assisi “pianticella” , ma non fotocopia di San Francesco

Nel cuore dell’estate si celebrano le feste di grandi sante, donne che nelle varie forme di vita hanno seguito il Signore Gesù e da Lui hanno imparato ad amare i fratelli, così come sono, arricchendo la carità cristiana di sfumature delicate e concrete, come la loro femminilità suggeriva. Abbiamo da poco celebrato Veronica Giuliani, Maria Maddalena, Brigida di Svezia. L’11 agosto la Chiesa celebra la festa di un’umbra, Chiara d’Assisi, che raramente viene nominata da sola, ma sempre in coppia con il più famoso e universale san Francesco. D’altra parte questa è stata la loro storia e ci piace ricordare qui il passaggio di un famoso discorso spontaneo che Papa Giovanni Paolo II rivolse alle Clarisse del Protomonastero di Assisi nel 1982: “È difficile separare i nomi di Francesco e Chiara. C’è fra loro qualcosa di profondo che non può essere capito se non attraverso i criteri della spiritualità francescana, cristiana, evangelica, che non può essere capito con i criteri umani”. È la stessa Chiara che si definisce “pianticella del Serafico Padre”, ma fu ben lungi da esserne la fotocopia in versione femminile. La sua storia, le sue scelte e le relazioni che ha intessuto nella sua vita durata sessant’anni, di cui quarantadue trascorsi nel monastero di San Damiano, ci dicono chiaramente che questa donna cristiana ha vissuto responsabilmente e spesso creativamente la sua vocazione, manifestando radicalità quasi ostinata in ciò che riteneva essenziale per la fedeltà evangelica, e flessibile, con ampio respiro, su ciò che era secondario. Quest’anno ci piace sottolineare un aspetto della vita fraterna in comunità che può essere tranquillamente applicato alle relazioni tra i membri, sia singoli che movimenti e istituzioni, all’interno della Chiesa locale ed universale. Nella regola che Chiara d’Assisi scrisse per la comunità di San Damiano (prima Regola, nella storia della Chiesa, scritta da una donna per delle donne!), la nostra Santa esorta le sorelle alla corresponsabilità nei confronti della vita in fraternità, “in santa unità” come Chiara ama dire, e spesso usa i termini: “noi, nostro, comune utilità, mutua unità nella carità”. Manoscritti dell’epoca testimoniano che nella clausura di San Damiano, in un certo periodo, vivevano anche cinquanta sorelle, naturalmente diverse tra loro per carattere, estrazione sociale ed età. Eppure, o proprio per questo, Chiara chiede a tutte di farsi carico della concordia tra loro, di aver a cuore un cammino fatto insieme, talvolta col passo della più debole e lenta, altre volte seguendo l’agilità delle più lungimiranti. La Madre Chiara era convinta che in ogni sorella dimorava ed agiva lo Spirito santo e sempre nella Regola raccomanda a tutte di desiderare soprattutto lo Spirito del Signore e la sua santa operazione, che le avrebbe condotte all’unità e alla comunione tra loro. Quanto può interpellare anche noi della Chiesa del Duemila questa tensione verso un cammino fatto insieme in nome del comune ideale, il Vangelo di Cristo, a cui tutti diciamo di fare riferimento? Noi, oggi, talvolta così impegnati a procedere per conto proprio, sia nella società che all’interno della Chiesa, come se ognuno avesse un mulino personale a cui tirare l’acqua! Ma Gesù non aveva detto: “Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me”? Allora, saranno tante e diverse le strade per cui si arriva, ma il “mulino” è unico e grande sarà la gioia di ritrovarci tutti lì insieme, una chiesa di peccatori perdonati!Festa di santa Chiara a MontoneIn occasione della memoria di santa Chiara, le Clarisse di Montone hanno predisposto un nutrito programma di festeggiamenti. Martedì 10 agosto si svolgerà “Una notte con Gesù” (organizzata dalla Pastorale giovanile); alle 21.30 avrà luogo la Veglia di preghiera con santa Chiara d’Assisi presso la chiesa parrocchiale S. Gregorio Magno, attigua al monastero S. Agnese delle Clarisse di Montone. A seguire la veglia alle stelle nella notte di san Lorenzo. Alle 24 la partenza per la chiesa “Madonna dei Confini” dove, alle 1.30 sarà celebrata la messa della memoria di san Lorenzo. Mercoledì 11 agosto (festa di santa Chiara d’Assisi) presso la chiesa parrocchiale alle ore 20.30, mons. Domenico Cancian presiederà la messa.

AUTORE: Le Clarisse di Montone