In presa diretta con l’Incarnazione

abatjour

Un tempo era da 125 volt la corrente elettrica che alimentava le abat jour come la mia. Ma a volte veniva messa in circuito una corrente da 220 volt. Allora la lampadina urlava una luce momentanea intensissima e in genere scoppiava: solo poche volte tornava ad essere quello che era prima.È il caso dell’abat jour mia di oggi. Un settimana fa ho posto un’affermazione tale da far saltare il Faro di Alessandria. Ho detto che la Chiesa deve recuperare il primato del vivere con i poveri sul vivere per i poveri innanzitutto sul piano teologico, e solo poi sul piano pastorale. Sul piano teologico. Riparto da Zoff. Cioè dalla mano del Papa quando, la mattina di Pasqua, impartisce la sua benedizione Urbi et Orbi. E lo fa con la mano destra solo in parte chiusa a pugno: da essa emergono verso l’alto l’indice e il medio, diafani, misteriosi, portatori di un messaggio formidabile, che attiene al cuore del mondo. Unità e Trinità di Dio. Incarnazione, passione e morte del nostro Signore Gesù Cristo: così recitava il Catechismo di Pio X, esprimendo non una, ma le due verita che rendono ragione dell’universo, con le sue 22.000 specie di farfalle e i suoi milioni di galassie. Sprecone, eh, il Signore! Primo dito del Papa, l’indice. Prima del mondo (per accenderne la miccia), sopra il mondo (per dargli forma), sotto il mondo (per mantenerlo nell’essere) una potentissima e insondabile circolazione di vita, di intelligenza e di amore, che vigeva tra tre insondabili Persone uguali e distinte, ha deciso di esprimersi al di fuori di se stessa: nel mondo, appunto. Secondo dito del Papa, il medio. Successe quando “un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra… Anche Giuseppe, dalla Galilea, salì in Giudea a Betlemme… per farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta… E Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo chiamò Gesù” (Lc 2, 1-7 passim). Da quel momento Dio, senza smettere di vivere per noi, ha cominciato a vivere con noi. E i watt della mia abat jour sono balzati, solo per un attimo, da 25 a 2.500. Per un attimo il paralume è sembrato prendere fuoco. Poi tutto è tornato tranquillo. SoporiferoSignori teologi di nostra Santa Madre Chiesa, cattolica, apostolica e romana, io, pretucolo della provincia profonda, anche se solo una tantum riesco a piluccare le vostre elucubrazioni, vi chiedo a mani giunte: smettete di fare le (sante) parole crociate e dedicatevi a spolpare il mistero di quei primi 30 anni della vita di Gesù. Nascondimento? Son mille anni che lo aspettano e lui viene e si mette a giocare a nascondino!? Abnegazione? Ci aspettavamo che c’insegnasse come si vive, e non come si rinuncia a vivere. La parola giusta ve la dico io: condivisione. Ma sta a voi giustificarla. Per trent’anni ha condiviso, in perfetto silenzio. Poi per tre anni ha spiegato perché aveva condiviso.

AUTORE: a cura di Angelo M. Fanucci