La storia di Randy. Oggi padre e laureato. Non solo migrante

Randy Ashu Tambe Nanji aveva 17 anni quando decise di tentare di raggiungere l’Europa dal Camerun. La sua famiglia faceva sempre più fatica ad andare avanti e lui, dopo il diploma che nel Paese si raggiunge a 16 anni, non vedeva alcuna prospettiva. Come spesso succede, scappò di nascosto senza dire nulla ai genitori. Il viaggio che descrive sembra una vera e propria Odissea che attraversa il deserto fino alla Libia e poi per ben due volte naufraga al largo delle coste libiche e viene tenuto in carcere in condizioni disumane in quel Paese.

Alcuni suoi compagni di viaggio e in particolare un suo amico del cuore non ce l’hanno fatta. Finalmente al terzo tentativo, e al terzo naufragio in acque internazionali, viene salvato e portato prima a Lampedusa e poi in una comunità per minori stranieri non accompagnati in provincia di Salerno. Nel 2018 comincia a lavorare come mediatore culturale. In seguito conoscerà Filomena che è diventata sua moglie. Oggi hanno un figlio di tre anni.

Di giorno mediatore e di notte studia perché nel frattempo si è iscritto a Giurisprudenza. Finalmente qualche giorno fa si è laureato a pieni voti con 110. Quella di Randy Ashu è la storia di un’accoglienza e di un’integrazione riuscita. Una storia che merita di essere conosciuta per dare un volto a quelli che troppo spesso nel nostro immaginario sono solo “migranti” e invece sono persone con una storia, un volto e un progetto di vita che talvolta si realizza.

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