L’han giurato! Altri forti a quel giuro…

ABAT JOUR

Ma come m’è venuta in mente questa citazione? Eravamo al termine dell’incontro voluto dai Vescovi umbri ad Assisi, il 13 marzo, tra loro e un gruppo di noi membri della Chiesa santa di Dio impegnata in Umbria sui vari fronti della pastorale. Erano le 19 e spirava un’aria euforica. Ma come m’è venuta in mente questa citazione? Oltretutto essa incarna il famoso abbaglio nel quale incorse il Manzoni, quando, nel 1821, dette per scontato che l’agognata iniziativa militare del Piemonte contro il Lombardo Veneto fosse già in atto. Macché! “L’agognata? Volevate dire la cognata!”, commenterà più tardi Totò. “Soffermati sull’arida sponda, / volti i guardi al varcato Ticino”… Ma quando mai?! “Varcato”? Il Ticino avrebbe continuato a dividere il nord Italia per altri 40 anni, fino a quando, nel ’59, la Lombardia sarebbe stata annessa al Piemonte in un pour parler intercorso tra Napoleone III il piccolo, Cecco Peppe l’imberbe, e il latifondista illuminato Conte Benso: una trattativa degna dei più smaliziati rigattieri di Porta Portese. “Altri forti al quel giuro / rispondean da fraterne contrade”… Ma di quali “altri forti” parlate? Quando seppero che il Re Tentenna aveva il raffreddore, i potenziali “rivoluzionari” si accorsero d’essere affetti almeno di una bronchitella asmatica. Ma allora come m’è venuta in mente questa citazione? Forse perché il neo presidente dei Vescovi umbri, Paglia, ha qualcosa di… sempre scialito, come un capitano di ventura che abbia combattuto alla pioggia e al gelo un paio di campagne d’inverno; ti scalda il cuore quando ti prospetta la battaglia che ci attende. Ha parlato un quarto d’ora. Poi, per po’, un poco più di un quarto d’ora, ha parlato Luca Diotallevi. Tiomio quant’è diventato bravo Luca! Lucido, acuto, pacato. La formula che ci ha proposto come grimaldello per avviare la comprensione della nostra realtà religiosa umbra (devozionismo protetto), se non fossimo quattro gatti in tutto, noi umbri, quella formula sarebbe tra quelle che hanno avuto maggiore fortuna nel nostro tempo, accanto a “bipolarismo imperfetto”, “democrazia incompiuta”, “conflitto d’interessi”, ecc. Ma il fatto veramente grandioso è che sia il Vescovo che il relatore hanno parlato poco. Cosa rara, molto rara nei nostri incontri, Recentemente è venuto a Gubbio un Cardinale che tutti dicono molto bravo: ha parlato per un’ora e mezzo in tono talmente uniforme da risultare soporifero per tutti. Un mio amico che soffriva d’insonnia dal tempo della caduta del muro di Berlino è guarito all’istante. I due hanno taciuto e per tre ore si sono susseguiti interventi, a ruota libera di grande spessore, anche se diversissimi tra loro. E io ho inteso crescere in me l’apprezzamento entusiasta per le riserve d’oro puro che la nostra Chiesa umbra ha in serbo. Da qui la mia euforia, e quando sei in preda ad un’eccitazione di quel tipo, acchiappi al volo la prima citazione che ti viene a tiro. Il lavoro inizia ora! Mettere in fila, gerarchizzare, coordinare tutte quelle intuizioni! Auguri, vescovo Vincenzo!

AUTORE: A cura di Angelo M. Fanucci