Non adontarsi: riflettere

Abatjour

Di fronte agli insulti che la gente (la mitica gente) rivolge alla Chiesa per essersi azzardata a difendere quei poveri Cristi degli immigrati dallo tsunami che, crudele e paludato, col volto piacione di Maroni o con quello stralunato di Ghedini, si sta abbattendo su di loro, ancora più grave di quella di scoraggiarsi, sarebbe la tentazione di adontarsi; e di gridare a Roberto, Vanna, Mary, Pippo 100, Pierino: ‘Lei non sa chi sono io!!’. ‘Lei nemmeno immagina quanto nei secoli io abbia fatto per i più poveri’. ‘Lei non sa (e con lei non lo sa una buona parte di noi) la quota che, del fiume di denaro che entra ad Assisi, o a S. Maria degli Angeli, o a Padova, finisce nel lebbrosari dell’Africa o nelle escuelas populares dell’America latina’. Non adontarsi. Nel quadro dell’autentica esperienza cristiana, che consiste nell’utopico tentativo fecondissimo di vedere le cose con gli occhi di Dio, Gesù ci ha insegnato che le aggressioni e gli insulti sono in realtà’ potature. E questo perché suo Padre, pur potendo candidarsi a Presidente della Banca Mondiale di Ieri di Oggi di Sempre, ha preferito fare l’agricoltore. Ma sul serio. Puntuale, due volte all’anno arrota i forbicioni con la cote, e ci pota. Gli insulti rivolti alla Chiesa sono colpi di forbici da potatore, tanto più preziosi quanto più ingiusti.’brNon adontarsi, al fine di porsi con mente pura le domande giuste. E a mio modo di vedere, la prima di tutte le domande più giuste è questa: che razza di Vangelo abbiamo proposto al nostro buon popolo cristiano? Abbiamo insegnato un cristianesimo che svapora verso il cielo, in ampie volute gratificanti, come l’incenso di prima qualità. O quello che abbiamo insegnato è un cristianesimo da kamikaze, che cerca in picchiata di conficcarsi nella terra, per arricchire con l’enorme forza dei suoi ingredienti il terreno dal quale gli alberi piantati dagli uomini succhieranno la linfa della loro vita? ‘Gli immigrati sono figli di Dio’: sarei un integralista della peggiore specie se pretendessi di fare di questa affermazione la panacea del problema del’immigrazione. I peggiori nemici del Vangelo sono quelli che, per la loro pigrizia, dicono che ‘nel Vangelo c’è tutto’. Ma sarei un traditore del Vangelo se non pretendessi che tra le varie componenti del problema ci fosse questa del primato della persona. A caratteri grandi, dorati. L’ampolla d’acqua che, all’inizio del suo viaggio sul Monviso, il neo pagano Umberto Bossi attinse alle sorgenti del Po, tentò di cancellarla. L’acqua benedetta dal Patriarca di Venezia al termine di quel viaggio le restituì il suo fulgore.

AUTORE: A cura di Angelo M. Fanucci