Non esagera affatto

abatjour

Marco Guzzi, Dalla fine all’inizio. Saggi apocalittici. Un libro di grande interesse. 56 anni, poeta e saggista, sposato, tre figli, docente universitario, titolare in Rai di diverse serie culturali di grande levatura, Marco Guzzi nel 2009 è stato nominato da Benedetto XVI membro della Pontificia accademia di belle arti e lettere dei Virtuosi al Pantheon. Io l’ho saputo solo dopo che avevo cominciato a leggere il suo libro, altrimenti, intimorito dal sentore di santa muffa che emana dal nome di quella istituzione, probabilmente lo avrei lasciato dov’era; e avrei sbagliato. Perché Guzzi è un conoscitore profondo e un originalissimo interprete di quella che tutti ormai chiamano la svolta antropologica del terzo millennio, crisi totale delle certezze che ci aiutarono a sopportare questa vita, se non proprio ad amarla. La crisi del maschio e della femmina, La crisi delle identità nazionali e religiose, La crisi del matrimonio e dei partiti, La crisi esistenziale e morale, La crisi della cultura e della comunicazione di massa, La crisi dei nostri corpi e dei nostri orari strozzati, La crisi di tutte le agenzie formative, La crisi della Chiesa e della famiglia, La crisi della scuola e dell’università, La crisi del mondo: i titoli delle 10 pubblicazioni che costituiscono la collana Crocevia, curata da Guzzi e pubblicata dalle Paoline. Parbleu! – verrebbe fatto di dire – non è che siano in crisi anche le spelonche alpine e appenniniche nelle quali rinchiudersi a piangere, ammesso che ci sia ancora qualcosa da piangere?! Esagera, Marco Guzzi? No, non esagera affatto, perché è convinto che mai come oggi l’uomo è stato impegnato a cercare e ad aprirsi, a buttarsi. Perché ogni crisi è travaglio che genera novità, ogni fine per forza endogena rimanda ad un nuovo inizio. In questo senso è apocalittica la sua ricerca: in senso biblico, apocalittica cioè rivelativa, come lo fu la grande Lettera consolatoria che, sullo scorcio del I secolo, l’unico sopravvissuto e il più autorevole dei discepoli del Signore, Giovanni, inviò ai cristiani provati dalla persecuzione di Domiziano, l’Apocalisse. Sono tutte crisi di crescita! – scrive Guzzi nella quarta di copertina. – Rallegriamocene e prendiamo con gioia, come surfisti, la grande onda evolutiva. “Surfista”?! Alla mia età?! E con queste gambe che un giorno furono muscolose e oggi diventano ogni giorno più flaccide, e faticano ogni giorno di più a reggere il peso del mio corpaccione?! Bah! Fidiamoci ancora, come ci siamo sempre fidati. Giampiero Antonini, grande e indimenticato amico dei tempi della Buona Novella a Fabriano, a beneficio dei clienti dubitosi della puntualità delle consegne, aveva fatto scrivere sulla porta della sua tipografia Gentile: Le cose impossibili le facciamo subito. Per i miracoli ci vuole un po’ più di tempo.

AUTORE: Angelo M. Fanucci