Stop and go

Vuole dunque abbandonarci, l’anonimo lettore le cui confidenze ci ha fatto conoscere, con la dovuta discrezione, il direttore Bromuri”La Voce è ormai un giornale come tutti gli altri, con troppa politica e poca anima’. Questa storia della ‘troppa politica’ mi intriga. ‘Troppa politica’? A me, dalla tetra cronaca che il Palazzo ogni giorno ci srotola davanti, sembra che di politica ce ne sia troppo poca. E con troppo poca anima. Perché di politica autentica, quella con l’anima, non ce n’è mai troppa, visto che la gran parte dei problemi dei meno fortunati, a cominciare da quel miliardo di persone che non riescono a mettere insieme un $ al giorno, o hanno una risposta politica ‘alta’, o restano senza risposta. La politica ‘alta’ non è mai ‘troppa’. Troppi, e troppo maleodoranti, sono solo i suoi sottoprodotti. Non appartengono certo alla politica ‘alta’ le comparsate di questi giorni. Appare sulla scena un uomo giusto e ragionevole, che risponde al nome di Walter Veltroni, e il teatro dei burattini entra in fibrillazione. E Mastella si mette subito a progettare un nuovo Vallum Adrianum a difesa della sua Ceppaloni. E Boselli propone dei ‘distinguo’ più sottili del suo ieratico profilo. E la Santanchè decide il ‘gran salto’ (!?) da Fini a Storace, oddio quant’è caduta lontano!, e si presenta in tv con epiteti da carrettiere all’Acqua di Colonia. E il ‘più grande partito d’Italia’ chiude e riapre i battenti nel giro di poche ore, prima ancora di avere deciso se è un partito o un’azienda. Qualcuno mi rimprovera di non dire più male di Berlusconi. Non è che non dico più male di lui, è che non ho proprio nulla da dire su di lui. Vuoto strategico totale. Uno spicchio di speranza me l’ha offerto lunedì scorso quello sciapo di Celentano, mio coetaneo, che dietro lautissimo compenso spezza a nostro beneficio il pane della sua saggezza da supermercato dell’ovvio; l’ex molleggiato ad un certo punto confessa un suo sospetto: che Prodi abbia ragione, perché è l’unico che non fa promesse. Caspitina, vuoi scommettere che gli sono bastati meno di cinquant’anni per dire una cosa giusta! Anche io penso che, quando, dopo che avranno riassestato in mezzo agli insulti della gente la basi nella nostra scassatissima Azienda Italia, Monsignor Mortadella e il suo convivente Padoa Schioppa si saranno ritirati, riprenderà l’attività politica. E riprenderà vita intorno pro o contro la proposta di Veltroni, di coniugare in tempi nuovi e in termini nuovi e con nuovi interlocutori l’antichissima istanza di giustizia sociale elaborata, in oltre un secolo di dibattiti, dai Cattolici democratici e dai Socialisti democratici. La mia lunghissima, inesausta passione politica si è nutrita sempre di questo sogno. Il crollo del Muro gli ha dato lo ‘stop’. È ora di ridargli il ‘go’.

AUTORE: Angelo M. Fanucci