Vacanze: rivendicazioni in frigo

ABAT JOUR

Che fine hanno fatto le mie rivendicazioni a vantaggio degli otto ragazzi disabili angariati dal Sistema sanitario nazionale? Non è successo niente. Era difficile che potesse succedere qualcosa in un clima che, nel campo della disabilità, vede prevalere la medicalizzazione e la monetizzazione dell’handicap, e, sul piano più ampiamente sociale, il custodialismo grazie al quale, mentre tutte le persone meritano di essere pro-mosse (= spinte in avanti), per alcune altre ci si può accontentare di custodirle. Il tutto sullo sfondo delle Usl che sono diventate Asl, da “unità” ad “azienda”Le ho tenute in frigo, le mie rivendicazioni, per evitare che le vampate di neopositivismo estivo le arrostissero.Nel frattempo mi sono dedicato ad una piccola ricerca sulla storia di Traiano e della vedovella, e ho scoperto che furono molti gli aneddoti che nella letteratura medievale fiorirono intorno alla figura di questo eccellente uomo di Stato la cui azione, tra il 98 e il 117 d.C., portò l’impero alla sua massima estensione territoriale e fu sempre improntata a saggia moderazione, tranne che nei titoli che si attribuì: occorrevano 17 nomi per chiamarlo come lui volle essere chiamato: Imperator, Caesar, Divi Nervae Filius, Marcus, Ulpius, Nerva, Traianus, Optimus, Augustus, Fortissimus, Princeps, Germanicus, Dacicus, Parthicus, Maximus: quando il cerimoniale prevedeva che questa sfilza di epiteti andasse pronunciata con la dovuta compunzione, bisognava cominciare la sera prima. Tra i tanti aneddoti, il più noto fu quello della vedova che lo fermò in lacrime, mentre stava partendo per la Dacia, che era poi la nostra Romania, per dare una lezione a quegli extracomunitari, ladroni di professione impenitenti violentatori di donne per hobby: la tapina gli chiedeva di punire il colpevole della morte dell’unico figlio. “Lo farò al mio ritorno”. “Ma potresti non tornare!”. “Allora ci penserà chi mi succederà sul trono imperiale”. “Ma tu avevi promesso che ci avresti pensato di persona”. Traiano scese da cavallo, cercò, legnò, ripartì. Splendido. In tutt’altro modo è stata splendida la lezione che nel cuore dell’agosto torrido ci ha impartito il Presidente Napolitano, prendendo posizione nei confronti dei tre operai di Melfi. Respirate, ne riparliamo.

AUTORE: A cura di Angelo M. Fanucci